La storica distilleria italiana lancia una nuova linea di liquori: RdA Lab, facile da usare e versatile, per personalizzare ogni drink.
Rinnovarsi, sapendo come fare, per essere sempre al fianco dei propri clienti. È con questa filosofia che Rossi d’Angera, nome storico tra le distillerie italiane, ha lanciato quest’anno una nuova linea di liquori pensati per l’uso in mixology. Con un’impronta decisamente pop, come dimostrano i gusti scelti: Cedro (Ced), Fico (Figo), Yuzu (Yu), Palo Santo (Palo), Pop Corn (Pop), Mirtillo e Lampone (RedMix).
Guidata da Arturo Rossi, erede diretto dei fondatori, e dal figlio Nicola, la distilleria Rossi d’Angera vanta più di 170 anni di attività e una produzione di altissima qualità, tra grappe, gin, bitter, vermouth, amari e altri liquori. L’azienda è da sempre impegnata nella diffusione della cultura del “bere bene”, utilizzando materie prime provenienti dal territorio del Lago Maggiore.
Nicola Rossi, sesta generazione in azienda, è orgoglioso della nuova linea e ci spiega come è nata l’idea: “Abbiamo ascoltato le necessità dei barman e osservato le tendenze attuali nei locali più interessanti. Volevamo creare una linea che potesse essere protagonista in centinaia di cocktail, sia classici che signature, andando a sostituire dove possibile le preparazioni home made, per facilitare il lavoro di chi sta dietro al bancone con prodotti pronti all’uso e calibrati alla perfezione. E facili da usare: basta aggiungerne una piccola dose per personalizzare ogni drink”.
È stato dunque un lavoro di convergenza tra il mondo dei bar e la distilleria. E la risposta è stata più che positiva. “Li abbiamo presentati all’ultima edizione di Roma Bar Show e da allora i riscontri sono stati immediati. In particolare per Pop, Ced, Yu e Palo”.
Versatilità e praticità per i bartender
Prendiamo un classico Old Fashioned, oppure un Negroni. Con una parte di Pop i risultati possono essere sorprendenti. Yu, va da sé, può essere usato in tutti i cocktail che cercano freschezza. Davvero convincente anche Figo, pronto per svariate varianti. Mentre Palo apre le porte verso speziature inedite.
La linea si caratterizza per una percentuale di zucchero contenuta (tra il 10 e il 12%) e pratiche produttive che variano a seconda dei prodotti. “Per il Pop corn abbiamo usato la distillazione, per il palo santo la distillazione e l’infusione. Gli altri sono tutti fatti per infusione naturale“.
Anche la bottiglia guarda al mondo del bar, con una forma ergonomica e user friendly, perfetta per essere impugnata dal collo. Il packaging richiama poi quello delle preparazioni home made che spesso spuntano dai banconi del bar, caratterizzate da un semplice pezzo di scotch. Un packaging essenziale, ma d’impatto, per una linea di prodotti tutta da scoprire.