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Dry January e il trend dei drink analcolici

Gennaio è il mese dei buoni propositi e dopo le feste sappiamo bene quali sono le volontà dei nostri clienti: rimettersi in forma mangiando più salutare e bevendo meno alcol.

Nasce così nel 2013 in Inghilterra il Dry January: un’iniziativa volta alla sensibilizzazione verso il consumo di alcol per tutto il mese di gennaio. Ad oggi questa tendenza è diffusa in tutto il mondo e ogni anno sempre più persone aderiscono, passando da 4000 adesioni iniziali fino ai 4 milioni nel 2020.

Ma questo significa che dobbiamo rinunciare all’ora dell’aperitivo? Assolutamente no!
Vediamo insieme quali sono le alternative da proporre ai nostri clienti.

Mocktail: l’ondata dei drink analcolici

Una tendenza che non sembra voglia diminuire è quella dei Mocktail, o più comunemente chiamati come drink analcolici. Attenzione però, non parliamo dei classici analcolici alla frutta: l’industria dei distillati analcolici ha fatto grandi passi avanti e ad oggi è possibile gustare dei miscelati #alcolfree senza rinunciare all’effetto wow.

Ma partiamo dall’inizio.
Il termine mocktail deriva dall’inglese to mock = ingannare, poiché dall’esterno appare proprio come un cocktail normale, con la differenza che è senza alcol (di conseguenza anche con meno calorie).

Questo è possibile grazie all’evoluzione nelle tecniche di produzione dei distillati analcolici che permettono di ottenere dei prodotti molto simili alle ricette tradizionali, ma completamente privi di alcol. Grazie a loro è possibile andare ad imitare i classici cocktail versione ‘‘virgin’’ oppure sbizzarrirsi per inventarne di nuovi e altrettanto gustosi.

Ma perché è così importante introdurre i mocktail nelle proprie proposte?

Il mercato degli analcolici è un trend in forte crescita: sempre più persone si stanno rendendo conto dell’importanza della propria salute e benessere, adottando stili di vita più sani. Se poi andiamo a sommare tutti coloro che per motivi terzi non possono consumare alcol, ci rendiamo conto dell’enorme opportunità.

Ecco 3 buone ragioni per creare una mocktail list:

  • In primis, aumentare la proposta significa aumentare la probabilità di soddisfare i clienti. Sempre più persone, per differenti ragioni, scelgono di non consumare alcolici; offrire loro la possibilità di gustare comunque un buon drink, senza dover ricorrere alla classica gazzosa, gli permette di viversi meglio una serata fuori (e si sa, si torna sempre dove si è stati bene).
  • Aumentare il fatturato. Il prezzo degli analcolici spesso è equivalente a quello dei normali cocktail in quanto la loro produzione richiede un grande lavoro: quindi come potete voi locali guadagnarci?

Immaginiamoci una situazione comune in un bar serale: in una tavolata è facile trovare almeno una persona che per varie ragioni non berrà alcolici, almeno non nella stessa quantità dei propri compagni, dovendoli probabilmente riaccompagnarli a casa. Se il locale dispone di una mocktail list, incentiverete la persona ad optare per un drink piuttosto che una classica bibita (probabilmente già consumata a pranzo o a cena).
Se la serata è lunga e gli amici continueranno a bere, volete scommetterci che anche il nostro cliente alcol free deciderà di ordinare un secondo giro?

Morale della favola: proponendo una bevuta saporita e dissetante, diversa da qualcosa che si può bere in ogni altra occasione, spingiamo il cliente a continuare a consumare, portando guadagno al locale.

  • Stimolare i vostri bartender. Questa tendenza deve essere vissuta dai bartender come una opportunità per mettersi alla prova e mostrare le proprie abilità. Se anche loro partono prevenuti, proponetegli una piccola sfida interna: chi riuscirà a preparare e proporre il miglior mocktail avrà un sabato libero!

Nonostante comprendiamo la difficoltà dell’adattarsi alle novità, dobbiamo riconoscere che alla fine dei conti l’obiettivo è solo uno: rendere indimenticabile l’esperienza dei nostri commensali e convincerli a tornare. Per questo dobbiamo riuscire a soddisfare le esigenze di ogni cliente, offrendo un servizio e un prodotto di qualità anche a coloro che non desiderano consumare alcol.

Anche secondo Mike Veseth, economista del vino, sarebbe un errore sminuire questa ondata analcolica: “I guru del marketing della birra Heineken, per fare un solo esempio, non hanno investito a caso sulla nuova Heineken 0.0 […] Anche il mondo del vino sta lavorando sodo in tal senso e questa è una buona cosa, perché penso che questa nicchia di mercato crescerà’’.

Per concludere, torniamo al Dry January:

Alcune indagini di mercato hanno rivelato che la maggior parte delle persone dopo aver aderito positivamente a questa iniziativa, sono tornate a consumare bevande alcoliche con un approccio più responsabile, introducendo regolarmente il consumo di mocktail in diverse circostanze.

Vi abbiamo convinto?


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