Cerca
Close this search box.

La Liguria di Levante: la verticalità del vino

LA LEGGENDA ALBERGA TRA I VIGNETI A PICCO SUL MARE DELLE CINQUE TERRE, MENTRE IL FUTURO SI COGLIE GIÀ NELLE COLLINE DIETRO GENOVA: I TANTI VOLTI DEL LEVANTE

Genova e il Levante dal punto di vista ampelografico racchiudono un’area decisamente molto vasta che spazia dal Piemonte alla Toscana. Si tratta di un areale con molte peculiarità anche pedoclimatiche. Per comprenderle è sufficiente un colpo d’occhio: dai Colli di Luni alle Cinque Terre, nonostante siano pochi chilometri in linea d’aria, il paesaggio cambia completamente. Ancor più se consideriamo in questa disamina la Valpolcevera con le sue colline che si allungano verso il Piemonte.

Allo stesso modo i vitigni presenti sono per lo più condivisi con altre regioni: si spazia dall’ascendente toscano con il Trebbiano, il Ciliegiolo e il Sangiovese, all’onnipresente Vermentino mentre il Piemonte si fa sentire con Dolcetto e Moscato. A questi si sommano i vitigni autoctoni, materia prima delle denominazioni più caratterizzanti: Bosco e Albarola per il Cinqueterre, soprattutto il passito Sciacchetrà e la Bianchetta Genovese, oggetto di un forte rilancio in questi ultimi anni, ben oltre la zona storica di origine, ovvero il quartiere di Coronata che abbraccia dall’alto la città di Genova.

Esploriamo queste terre, dalle estremità al capoluogo, attraverso i nostri produttori con una selezione di vini, frutto di una storia di viticoltura antica, a tratti eroica. Una suggestione che si trova perfettamente esplicata nei vigneti terrazzati sulla costa scoscesa e che possono essere valorizzati agli occhi dell’appassionato anche puntando su questo lavoro difficile, ostinato, continuo, del sottrarre la terra al mare. 

Cantine Bondonor – Ortonovo (Sp)

Ortonovo è l’essenza stessa del confine, pochi metri che separano la Liguria dalla Toscana. Un luogo storico del vino dove da sempre convergono entrambe le tradizioni. Alcuni terreni qui godono di esposizioni spettacolari: l’azienda di Luca Bondonor ne rappresenta un perfetto esempio. Pendii impervi, suolo di marna e scisto, ben drenato. Le viti di Vermentino affondano nel terreno per cercare l’acqua: pochi grappoli ma concentrati, ricchi, grassi che Bondonor vinifica quasi uno per uno, arrivando a produrre poche migliaia di bottiglie di un Vermentino potente, ricco di erbe aromatiche. 

Imperdibile… Il Colli di Luni Rosso Atrum, frutto di uve Sangiovese e Canaiolo, un lungo invecchiamento in legno sulla base delle caratteristiche dell’annata. Per un vino che può essere presentato con sicurezza a chi vuole la novità senza rinunciare a portare in tavola un grande rosso.

Tenuta Olmarello – Castelnuovo Magra (Sp)

Manuel Pezzica è un ragazzo che ha deciso di ripartire da quelle vigne che ha piantato il nonno, pensando saggiamente ai vitigni che qui sono di casa: Vermentino tra i bianchi, Sangiovese e Canaiolo tra i rossi accanto al Merlot che un tempo non poteva mancare nella vigna. Oggi da questo piccolo patrimonio Manuel ha fatto ripartire la sua azienda con grandi risultati sia tra i bianchi sia tra i rossi, soprattutto grazie al Canaiolo, compagno di vita del Sangiovese, che in questa valle sembra aver trovato il suo terreno d’elezione

Imperdibile… il Colli di Luni Vermentino Akù che nasce in una vigna non più giovane, posizionata sulle “argille gialle” che conferiscono alla potenza di questo vino una eleganza e una finezza che altri campioni non riescono a raggiungere. Perfetto da inserire in una degustazione di Vermentino, abbinato ai grandi crudi di mare.

Azienda agricola Pascale – Fosdinovo (Sp)

Radici siciliane per Gerardo, medico prestato all’agricoltura, che ha acquistato questo podere con la precisa intenzione di riallacciare il filo della memoria contadina. Non punta sulla quantità, non c’è un progetto imprenditoriale, ma c’è semplicemente una passione condivisa con tutta la famiglia che lo ha condotto a investire sul Vermentino declinato in due versioni: Aedo e Pilastri. 

Imperdibile…il Toscana Vermentino Nero Pilastri, figlio di un vitigno che si trova solo qui, tra le colline che guardano a Massa. Un autoctono, che pochi conoscono, capace di dare risultati straordinari, per frutto, speziatura, pienezza del sorso non eccessivamente alcolico. Un rosso vivo, da bersi con qualche grado in meno in estate, a tutto pasto. Stupirà se proposto con una zuppa di pesce.

Tenuta La Ghiaia – Sarzana (Sp)

Vigne che nascono su terreni alluvionali e sul letto di un antico torrente, Falcinello, come la località. Un enologo giovane, Davide De Santis, ma con le idee chiare che non ha paura di osare seguendo le orme di un vero e proprio maestro come Walter De Battè. Sono questi i principali ingredienti dei vini di questa cantina, i bianchi da uve Vermentino che dal particolare terreno traggono sapidità e longevità, e il rosso da uve autoctone Vermentino Nero, Pollera, Massaretta con gli internazionali Sangiovese e Merlot, in un connubio capace di dare un vino intrigante, che ha corpo al sorso e profondità al naso.

Imperdibile… il Colli di Luni Bianco Ithaa che rappresenta la filosofia di questa cantina. Uve Vermentino scelte solo in alcune particelle di vigne vecchie, fermentazione e affinamento in uova di cemento per avere uno dei (pochi) macerati bianchi liguri. Un vino da proporre agli appassionati, su cui meditare, discutere di abbinamenti. Avrete molto da raccontare.

Cantina Cà du Ferrà – Bonassola (Sp)

Una cantina emergente ma diventata già un cult tra i winelover. Il motivo è semplice: versanti abbandonati perché troppo difficili da coltivare riportati in auge. Uve rare e autoctone tra i filari: tra le uve a bacca bianca, oltre al trio Vermentino, Bosco, Albarola, si annoverano Rossese Bianco e Ruzzese (la sua storia merita un racconto a parte) mentre tra quelle a bacca rossa c’è solo l’imbarazzo della scelta Vermentino Nero, Grenaccia ma anche Ciliegiolo, Sangiovese e Syrah. Infine c’è la cura maniacale pianta a pianta tra questi filari che arrivano praticamente in paese e godono di una esposizione piena e un affaccio invidiabile sul mare. Il Vermentino Luccicante sta facendo scuola così come il blend Bonazolae perfetti per accompagnare il pesce. 
Imperdibile… cliente difficile, che ama i rossi rari? È arrivato il momento di sfoderare il Levanto Rosso Ngilu, blend di 6 vitigni collocati in un unico appezzamento. Naso di grande eleganza con una nota salmastra figlia del mare che si spalanca di fronte alla vigna.

Villa Cambiaso – Serra Riccò

Finalmente a casa, potremmo dire. Siamo sulle colline immediatamente dietro Genova, praticamente a ridosso di Cornigliano. L’azienda esiste su questo territorio almeno dal Settecento quando venne censita – potremmo dire palmo a palmo – dal cartografo Vinzoni della Repubblica di Genova. Quei disegni accurati sono stati alla base della ristrutturazione anche agricola che oggi ne consacra i primi 7 ettari di vigna in produzione. Il vitigno che regna sovrano è il Vermentino, che nel genovesato è una realtà ultrasecolare, accanto a Bosco e soprattutto alla Bianchetta Genovese che sta recuperando spazi e consensi. 

Imperdibile… il Valpolcevera Coronata O Cona che rappresenta l’essenza più autentica del vino di Genova (al punto che le vigne stesse fanno parte del territorio comunale). La storia del Coronata è mitica: questo è il vino che da sempre veniva commercializzato e bevuto nelle osterie della città. Villa Cambiaso lo ottiene da un blend di Vermentino, Bosco e Bianchetta. Il risultato sorprende.

Cantina Andrea Bruzzone – Genova

Non ci sarebbe (più) il Coronata, se non fosse per un produttore come Andrea Bruzzone che ha costruito la sua nomea proprio sulla capacità di valorizzare questo vino e gli altri vitigni sparsi nella Valpolcevera. Il suo legame con Genova e con la sua storia vitivinicola si comprende varcando i locali di affinamento, in una bottega del Quattrocento di fronte alla Chiesa di San Donato, dove collezionando manufatti e attrezzature ha creato un vero e proprio Museo. Ha etichette che ripercorrono tutte le anime della Valpolcevera, dal rosato fermo e frizzante alla Granaccia senza dimenticare la Bianchetta Genovese, il Coronata e il Vermentino da un appezzamento sulle colline di Portofino.

Imperdibile… il suo Metodo Classico Janua, il primo ad essere prodotto a Genova, da uve Vermentino e Bianchetta, affinato nella cantina in centro e sboccato alla volée. Un gioiello che racchiude lo spirito della Superba e che permette di essere abbinato tanto alle ostriche quanto ai bianchetti fritti. Risultando, ogni volta, impeccabile.

Condividi l'articolo

Altri articoli che potrebbero interessarti...